mum&gypsy

IL MIO TEMPO #6〜#11

IL MIO TEMPO #10

2019/03/29

IL MIO TEMPO #10
2018.2.27

稽古前、いつものようにカシーネ公園でお昼ごはんを食べる。ジャコモとアンドレアはお弁当を持参している。土曜日に振舞ってくれた、アーティチョークのリゾットだ。

『IL MIO TEMPO』には、リゾットを作るシーンが登場する。ただ、それは「いつだかのキッチン」という設定で、アンドレアがイカスミのリゾットを作るシーンだった。それが「今」のキッチンに変わり、ジャコモがリゾットを作るシーンが書き加えられた。

「はい、ここでニュー・リゾットシーンを入れます」。稽古場で藤田さんが切り出す。「ジャコモと、ゆりこにしよう。アーティチョークのリゾットを、ゆりこに説明しながら作ってみて。ジャコモはリゾットの達人だっていう感じでやってほしい」。藤田さんに促され、ジャコモは少し戸惑いながら演技を始める。このように、『IL MIO TEMPO』では、実際に皆で過ごした時間がシーンに書き起こされることが多々ある。

「こないだの土曜日とかも、『なんで今日の時間は幸せだったんだろう?』ってことを、ホテルに帰ったあとも皆で話してるんですよね」と藤田さん。「その時間の正体はわからないんだけど、どの関係も異質であるように、『IL MIO TEMPO』の関係も異質で。何が良いかっていうと、『日本人にイタリアの文化を教えてあげなきゃ』と強制してくるんじゃなくて、僕らからお願いすると『これはこういうことだよ』って教えてくれるし、きちんとこの時間を過ごしたいってことで過ごしてくれる。それはきっと、僕らが違うからだと思うんですよね。最近、境界って言葉について考えてるんですけど、皆もその言葉について考えてる人たちじゃないかと思うんです」

あの土曜日、なぜアーティチョークのリゾットを選んだのか、ジャコモは特に説明することはなかった。本人に尋ねると、リゾットであればチェリアキアのカミッラでも食べられるし、日本の皆も食べ慣れている食材だからリゾットにしたのだと教えてくれた。そして、リゾットはお母さんがよく作ってくれたもので、冬から春に切り替わる時期になるとアーティチョークのリゾットをよく食べたのだという。

稽古が終わると、今日もホテルで夕食会を開くことになった。皆が集まっているのとは別の部屋で、藤田さんがオーブンの前にかがんでいる。オーブンを使うとブレーカーが落ちるので、真っ暗な部屋でオーブンの中を覗き込んで、チーズ餅の焼き加減を確かめている。イタリアの皆の口に合うようにとチーズと餅を組み合わせたのではなく、それが藤田さんにとってソウルフードなのだ。

「群馬にある実家に帰ると、じいちゃんがよくチーズ餅を作ってくれて。餅とチーズを電子レンジでチンすると、皿と一体化するぐらいスライム状になって、そこに醤油かけて食べるんです。それが僕と弟にとってノスタルジックな味なんですよね」

藤田さんのおじいさんは油絵を描いていて、ハイカラな人だったのだという。もしかしたら和風のピザとして、チーズ餅を作って孫に食べさせていたのかもしれない。ただ、チーズ餅はあまりにも家庭の味で恥ずかしいらしく、電子レンジでチンして餅とチーズをだるだるにするのではなく、チーズをのせた餅をオーブンで焼いている。焼き上がった餅をはイタリアの皆にも好評で、ふたつ、みっつと手を伸ばしている。藤田さんはそれを嬉しそうに眺めながら、ビールを飲んでいる。

こんなふうに書き記していると、異文化交流を行なっているように思われるだろう。では、異文化交流とは何だろう。チーズ餅は日本人である僕にとっても「異文化」だ。

『IL MIO TEMPO』に書き加えられつつある変更のことを思い出す。これまでのキッチンは、日本人とイタリア人がお互いの言語と食文化について語り合いながら調理をするシーンだった。それは、もしかしたら、異文化交流に近かったのかもしれない。でも、今年のバージョンでは、ジャコモはカミッラでも食べられるようにとリゾットを作っている。しかもそれはファミリーに伝わるレシピだ。それは異文化交流というよりも、もっとささやかで、ごく個人的なものだ。

テーブルにはいろんな料理が並んでいる。藤田さんは新しいビールを開けながら、「いや、飲むってほんとに素晴らしい」とつぶやく。「人間は飲むっていうことができるじゃないですか。それは意識と連動がある気がするんですよね。喉に水分を流し込むってことは、それを意識としてわかってないとむせるじゃん。喉に水分を注いで飲むことができるのは、身体感覚だけじゃなくて、意識と連動してる気がする」

テーブルに並んだいくつもの料理をつまんでゆく。食べるという行為は身体的なもので、私たちは生きるために食べている。でも、こうして皆の料理を食べると、私たちの意識が働いて、誰かの思い出が胃の中に流れ込んでゆく。

  • 2019年 撮影:橋本倫史
  • 2019年 撮影:橋本倫史
  • 2019年 撮影:橋本倫史

Prima della prova pranziamo come sempre al Parco delle Cascine. Giacomo e Andrea si portano il pranzo da casa. È il risotto ai carciofi che hanno cucinato sabato.

Ne “IL MIO TEMPO” c’è una scena in cui cucinano il risotto. È stata creata dopo aver cucinato tutti assieme anni fa, nella scena Andrea cucina il risotto di seppia. Ma la scena è stata cambiata aggiungendo un momento vissuto “adesso”, è stata aggiunta una scena in cui Giacomo cucina il risotto.

“Ok, ora inseriamo la scena nuova del risotto.” Takahiro inizia a parlare. “In questa scena ci sono Giacomo e Yuriko. Giacomo, prova a cucinare il risotto ai carciofi spiegando a Yuriko la ricetta, vorrei che risultasse come se Giacomo fosse un esperto di risotto.” Giacomo, invitato da Takahiro, inizia a recitare la scena un po’ imbarazzato. Spesso, come in questo caso, una scena viene creata partendo da momenti realmente vissuti tutti insieme.

“Domenica scorsa quando siamo tornati all’appartamento parlavamo tutti insieme “Perché siamo stati felici oggi?” ” dice Takahiro. “Non saprei…tutte le relazioni sono diverse l’una dalle altre, diversa è anche quella con il team italiano de “IL MIO TEMPO”. Una cosa che mi piace è che non ci costringono a conoscere la cultura italiana a tutti costi, ma ci spiegano le cose sono quando glielo chiediamo. Loro sono concentrati a stare insieme a noi. Forse è così perché siamo diversi da loro. Ultimamente sto riflettendo molto sul significato della parola confine. E credo che anche loro ci riflettano.”
Quel sabato, Giacomo non ha mai spiegato perché ha scelto il risotto ai carciofi. Glielo ho chiesto. Mi ha detto che anche Camilla che è celiachia può mangiare il risotto, e che è un alimento molto utilizzato dai giapponesi. Ha detto anche che sua madre ogni tanto cucina il risotto, e che lui lo mangia spesso in inverno e primavera.

Dopo la prova, anche oggi ceniamo nell’appartamento. In cucina Takahiro si china davanti al forno. Sta guardando dentro al forno per capire se il Mochi e formaggio sono pronti ma nella stanza scende il buio. È scattato l’interruttore della luce perché abbiamo acceso il forno. A Takahiro piace molto la combinazione di Mochi e formaggio, non lo cucinato per rendere il gusto migliore per gli italiani.

“Quando eroa casa con la mia famiglia, mio nonno spesso mi preparava il formaggio al mochi. Se si scalda con il forno a microonde, diventa morbido come lo slime, come se fosse tutt’uno con il piatto. Lo mangio con la salsa di soia. Il sapore riporta alla memoria ricordi d’infanzia sia a me che a mio fratello.”

Il nonno di Takahiro dipingeva quadri ad olio, dice che era una persona occidentalizzata. Forse gli cucinava questo piatto come se fosse una pizza ma in stile giapponese. Ma suppongo che sia imbarazzato perché è una pietanza molto semplice, Takahiro lo sta cuocendo al forno invece che con il forno microonde. Agli italiani è piaciuto molto il mochi con il formaggio caldo, ne mangiano due e anche tre porzioni. Takahiro li guarda con i occhi felici, mentre beve la birra.

Forse pensate che quello che ho scritto sia un esempio di scambio transculturale. Cos’è la comunicazione transculturale? Il mochi al formaggio per me fa parte di una cultura differente.

Penso ai cambiamenti che vengono apportati a “IL MIO TEMPO”. Fino ad ora la scena in cucina era una scena in cui giapponesi e italiani parlavano della cultura del cibo e della lingua di ogni paese. Forse questa è stata la cosa più vicina alla comunicazione transculturale. Però nella versione di questo anno, Giacomo cucina il risotto anche perché Camilla lo possa mangiare. Addirittura, è una ricetta tramandata in famiglia. Quindi non è più comunicazione transculturale, ma anzi è una cosa più piccola e proprio privata.

Ci sono tanti menu sulla tavola. Takahiro mormora aprendo una birra “È davvero magnifico bere.” “Gli esseri umani possono bere. Credo ci sia una sincronia con la coscienza. Quando si fa scorrere il liquido in gola, si può soffocare se non lo facciamo con coscienza. Possiamo bere liquidi attraverso la gola, penso che ci sia una sintonia con la coscienza, e non solo con la sensazione fisica.”

Prendiamo il cibo sulla tavola. L’ azione del mangiare è una azione fisica, noi mangiamo per vivere. Ma mangiando così il cibo che tutti hanno preparato, la nostra coscienza lavora e la memoria di qualcuno scorre nel stomaco.      

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