mum&gypsy

IL MIO TEMPO #0〜#5

IL MIO TEMPO #3

2019/03/22

IL MIO TEMPO #3
2019.2.20

今日は歩いて稽古場を目指すことになった。よく晴れていて、2月だというのに初夏のようだ。春はどこへ行ったのだろう?

稽古場に到着すると、まずは俳優同士で台詞と動きを確認する。『IL MIO TEMPO』では、日本人は日本語を、イタリア人はイタリア語を話す。お互い別の言語を話しているのに、まるですべて通じているかのように小気味よく会話が進む。毎年変更が加えられてきたとはいえ、この作品が始まって4年目だということもあり、相手の台詞を耳でおぼえているらしく、通訳を介さず確認し合っている。「作品に出てくるイタリア語だけでも、結構会話ができるんですよね」とゆり子さんが言う。

16時になると今日もコーヒータイムになった。今日のおやつは、日本から持ってきたきびだんごだ。エスプレッソが出来上がり、皆がテーブルにつく。きびだんごを渡すと、好きな日本食はもちだと語っていたサラが嬉しそうに箱を開ける。中には桃太郎、犬、猿、キジ、それに鬼がプリントされた包装紙でくるまれたきびだんごが綺麗に並んでいる。皆、丁寧に包装紙をはがして、きびだんごを食べる。「おいしい」とアンドレアが言う。「いっぱい食べて。メニー・イート」とあゆみさんが言うと、「No, mangia mangia」とサラが返す。「私たちも?」とあゆみさん。日本語とイタリア語で会話が成立していて不思議な感じがする。

「この辺がどういう場所なのかまだわかってないから、ちょっと散歩したい」。藤田さんのリクエストで、散歩に出ることになった。いつも街を歩くところから作業を始めてきた。稽古場はカシーネ公園の敷地内にあり、向かいには移動遊園地がある。その移動遊園地は、2013年に初めてフィレンツェを訪れたときにも見かけたものだ。そのときは営業していなかったけれど、今日は営業していて、小さな子供達が跳ね回っている。アスファルトの上に小さな紙吹雪が落ちている。「この紙吹雪、いろんなとこに落ちてますよね」とじつこさんが言う。今はカーニヴァルの季節で、この「コオリアンドロ」という紙吹雪をぶつけ合うのだとサラが教えてくれた。

カシーネ公園はフィレンツェで一番大きな公園で、春になると人で一杯になるのだとアンドレアが教えてくれる。ここはCITYとCOUNTRYSIDEの境目にあり、変わった施設がたくさんあるのだという。街の中にこれだけ広大な余白があることに驚く。昨年の秋に公演で訪れたパリも、川の対岸に大きな森があり、そこは混沌とした場所だと聞いたことを思い出す。「フランスとイタリアを一緒にするわけじゃないけど」。藤田さんが口を開く。「日本と違って、そんなに街を整えなくてもいいと思ってる感じがあって、そこが好きなんですよね。実家に帰ったときにもそれに近いことを感じるんだけど、だけどやっぱり物足りないのは、そこが都市ではないっていうことで。フィレンツェは都市だからいいなと思うんですよね」

アルノ川を渡る。そこはサラの実家のある地区で、3歳の頃からそこに住んでいたのだという。小さい頃からカシーネ公園にはよく出かけていて、いつも犬の散歩をさせていた場所だ、と。「私たちのホテルがある地区は、古い建物が多くて、だから家賃が高いらしいです」。ゆり子さんがアンドレアから聞いた話を教えてくれる。「このあたりは最近新しいマンションが建って、そこは建物が新しいからってことで家賃が低いらしくて。日本だと古くなれば家賃が下がるのに、それと反対だから、すごい意外ですよね」。ゆり子さんが話し終えると、アンドレアが英語で補足する。「そこには『日本の建物は30年くらいで建て替える』と書かれていて。でも、イタリアの家というのは、300年くらい住み続ける」。日本の建物の寿命が短いのは、地震があるせいだろう。ただ、イタリアだって地震国だ。もしも地震が起きたらと考える人は少ないのかと尋ねると、アンドレアはしばらく考えて、「あまり考えない」と笑う。

ジェラートを買って、劇場に引き返す。ちょうど夕暮れ時で、風景は茜色に染められている。橋の上に佇んで、暮れゆく空を皆で眺める。ビューティフルは日本語で何と言うのかとカミッラが尋ねる。「きれいだね」とゆり子さんが言う。カミッラが「きれいだね」と繰り返す。

  • 2019年 撮影:橋本倫史
  • 2019年 撮影:橋本倫史
  • 2015年 撮影:橋本倫史
  • 2013年 撮影:橋本倫史

Oggi la compagnia ha deciso di raggiungere a piedi lo studio dove faranno le prove. Il cielo è terso, siamo a febbraio ma sembra come se fossimo all’inizio dell’estate. Dove è andata la primavera?

Quando siamo arrivati allo spazio, gli attori hanno iniziato a controllare battute e movimenti. Ne IL MIO TEMPO, gli attori giapponesi parlano in giapponese mentre quelli italiani in italiano. Parlano due lingue diverse, ma il dialogo scorre piacevolmente come se tra di loro si capissero perfettamente. Anche se ogni anno vengono aggiunte e modificate alcune scene dello spettacolo, al quale hanno iniziato a lavorare quattro anni fa, gli attori si ricordano le battute gli uni degli altri e ripetono la scena senza bisogno dell’interprete.
 “Possiamo comunicare anche utilizzando solo le parole in italiano che ci sono nel testo” Dice Yuriko.
Anche oggi facciamo una pausa caffè alle 16. Il dolce di oggi è il Kibidango che abbiamo portato dal Giappone. Il caffè è pronto e tutti sono seduti. Sara ha aperto la scatola felice. Uno dei suoi cibi giapponesi preferiti è il MOCHI. Dentro la scatola ci sono i kibidango ben ordinati e avvolti dentro una carta che riporta l’immagine di Momotaro, un cane, una scimmia, un fagiano e un orco. Scartano il kibidango con cura e lo mangiano.
“Buono” ha detto Andrea.
“Prendetene altri. Many eat.” ha detto Ayumi. Allora Sara ha risposto “No, mangia mangia.”
“Anche noi?” Ha chiesto Ayumi. 
Non so come ma sono riuscite a capirsi.

   “Non capisco ancora bene in quale zona siamo, perciò voglio fare una passeggiata nei dintorni.” Ha detto Takahiro e siamo usciti a fare una passeggiata. Il lavoro di creazione è iniziato così, con una passeggiata per la città anche quattro anni fa. Lo spazio dove facciamo le prove si trova  nel Parco delle Cascine, accanto c’è un luna-park. Ero stato qui nel 2013 quando siamo venuti a Firenze per la prima volta. Non era aperto nel 2013 ma oggi invece si, ci sono alcuni bambini che corrono. Ci sono piccoli quadrati di carta per tutta la strada. 
“Questi piccoli pezzi di carta sono caduti ovunque.” Dice Jitsuko. Sara ci ha spiegato che in questo periodo c’è il carnevale e i bambini lanciano questi pezzetti di carta che si chiamano coriandoli.

Andrea ci ha raccontato che il Parco delle Cascine è il più grande di Firenze, in primavera è frequentato da tantissime persone. Il parco segna il confine tra la città e la campagna. Mi sono stupito che ci sia uno spazio così grande dentro la città. Anche a Parigi, dove siamo stati lo scorso anno per presentare un altro spettacolo, c’è un grande parco sulla riva del fiume, mi ricordo che abbiamo sentito di dire che non è tenuto molto bene.
“Non dico che Francia e Italia sono uguali, ma” Takahiro comincia a parlare.
“È diverso dal Giappone. Ho la sensazione che vivano gli spazi in modo più naturale, senza troppi vincoli e regole. Mi piace questo aspetto. Ho la stessa sensazione quando torno a casa dei miei genitori. Ma la differenza è che lì siamo davvero in campagna. Firenze invece è una città. Per questo mi piace.”

 Abbiamo attraversato il fiume Arno. In quella zona vivono i parenti di Sara. Ci ha raccontato che ha vissuto li da quando aveva 3 anni e frequentava il parco fin da piccola, ci portava il cane a spasso.
 Yuriko mi ha raccontato una cosa che ha detto Andrea.
“In questa zona hanno recentemente costruito una nuova casa, non è molto costosa perché è nuova. Invece in Giappone più la casa è vecchia più il prezzo è basso. È proprio il contrario, che strano.”
Quando Yuriko finisce di parlare, Andrea aggiunge in Inglese:
“Qui c’è scritto che in Giappone una casa viene ricostruita circa ogni 30 anni. In Italia invece ci si vive dentro quasi 300 anni.”
In Giappone ci sono molti terremoti, per questo le case durano meno. Anche in Italia però ci sono terremoti. Ho chiesto se qui le persone sono preoccupate al riguardo. Andrea ha riflettuto un attimo e poi ha detto: “Non ci pensano molto in realtà”. Ha riso

Abbiamo preso un gelato e siamo tornati allo studio. È ormai sera, il paesaggio si è tinto di rosa.  Ci siamo fermati sul ponte a guardare il tramonto. Camilla ha chiesto: “Come si dice Beautiful in giapponese?”
“KIREI DANE” ha risposto Yuriko.
“KIREI DANE” ha continuato a ripetere Camilla.

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